Buon uso del sangue

Briciole di pane

Buon uso del sangue

La sala donatori è situata nell'ospedale San Camillo, padiglione Antonini, piano Terra, ed è aperta tutti i giorni (compresi i festivi e le domeniche, tranne i giorni di: Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta, Ferragosto). È possibile eseguire la donazione dalle ore 7.45 alle ore 11.30.

Per contattarci per informazioni, o chiarire dei dubbi:
Tel. 06 5870 5497-5498-5499 Fax 06 58705514 dalle 11:00 alle 13:00
e-mail: donoilsangue@scamilloforlanini.rm.it

Gentile visitatore,
la donazione del sangue rimane a tutt’oggi un aspetto poco conosciuto del vasto panorama della sanità e la carenza delle donazioni anche nella nostra Regione, soprattutto a Roma, costituisce tuttora un problema grave per coloro che, pazienti, medici e chirurghi, sono coinvolti nella terapia trasfusionale. Le conseguenze della carenza delle donazioni di sangue, e quindi degli emocomponenti necessari per le trasfusioni, di solito non arrivano all'attenzione del pubblico, ma non per questo sono meno importanti o drammatiche, perché rappresentano un pesante e pericoloso disservizio della sanità pubblica che in ogni caso coinvolge tutta la cittadinanza con i suoi diversi aspetti negativi.

Questa pagina vuole essere un mezzo per informare riguardo all’importanza dei Servizi di Immunoematologia e Trasfusione nell’organizzazione lavorativa di ogni ospedale, e sul ruolo, altrettanto essenziale per il buon funzionamento di un ospedale e quindi della sanità pubblica, che ciascuno di noi può svolgere diventando donatore periodico di sangue. Spiegando i PERCHÈ e illustrando COME, DOVE e QUANDO, è nostro obiettivo fornire informazioni e spiegazioni che possano suscitare le motivazioni giuste per diventare un collaboratore intelligente del Servizio Sanitario Nazionale, contribuendo in prima persona a risolvere un problema che nella nostra città dovrebbe non esistere: la carenza delle donazioni di sangue.

La pazienza di leggere tutto il documento, anche se porterà via un po’ di tempo, sarà ripagata: questa non vuole essere un'enciclopedia, ma un concentrato di notizie che non si trovano comunemente altrove e che speriamo siano utili.
Il nostro augurio è che anche tu voglia essere parte della soluzione, non del problema.

PERCHÈ DONARE IL SANGUE

Per capire dobbiamo cominciare col definire il sangue per quello che realmente è: un TESSUTO, speciale e particolare perché si presenta come una miscela fluida di plasma e di componenti cellulari (globuli rossi, piastrine, leucociti). Questo tessuto, opportunamente raccolto e preparato unicamente all’interno di un Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, viene utilizzato come un FARMACO: un farmaco che può essere ricavato solo dalle donazioni di sangue.

Dobbiamo ora spiegare brevemente che ruolo gioca il Servizio di Immunoematologia e Trasfusione (o Servizio Trasfusionale) nell’attività e nell’efficienza di un ospedale. In sintesi il Servizio Trasfusionale è quel reparto ospedaliero che, pur non avendo al suo interno pazienti degenti, ha la responsabilità di garantire a tutti i pazienti dell’ospedale e delle Case di Cura da questo dipendenti la terapia trasfusionale, programmata o in urgenza, di cui questi hanno bisogno, fornendo quindi gli emocomponenti del sangue secondo le necessità di tutti i reparti.

Quindi per poter soddisfare le necessità dei pazienti ogni Servizio Trasfusionale deve poter contare su un flusso giornaliero di donazioni adeguato alla media delle richieste. Il bilancio tra entrate ed uscite di emocomponenti DEVE essere quanto meno in pareggio, e le entrate sono costituite dall’apporto insostituibile delle donazioni di sangue. L’insufficiente disponibilità di emocomponenti non soltanto mette in difficoltà tutti gli operatori sanitari (dai medici dei Servizi Trasfusionali ai medici dei Reparti che hanno in cura i pazienti da trasfondere), perché mette in forse la tempestività e l’efficacia delle stesse terapie, ma certamente aumenta la criticità delle condizioni di molti malati, anche solo per l’angoscia che genera in loro il temere che non saranno curati in modo ottimale e che la loro degenza si prolungherà per un’attesa che non dovrebbe esistere: l’attesa per la disponibilità del sangue.

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COME SI DIVENTA DONATORE DI SANGUE

Anche Lei, se ritiene di essere in buona salute, può dare un contributo concreto alla soluzione di questo problema. Possono essere candidati alla prima donazione di sangue tutti coloro che, avendo già compiuto i 18 anni e non avendo superato i 60, pesino più di 50 kg, godano di buona salute, e non abbiano assunto farmaci nei giorni precedenti. Inoltre si richiede di essere a digiuno da almeno 8 ore, anche se è consentito assumere caffè, tea o succhi di frutta.

Il primo passo nella valutazione di idoneità al dono prevede la misurazione della pressione sanguigna e la determinazione del tasso di emoglobina circolante, ovvero dei principali parametri dell’emocromo. Se i risultati di questi test preliminari sono soddisfacenti, e rientrano quindi nei valori previsti dalle normative, il candidato donatore passa al colloquio di selezione con un medico esperto in tale attività, per accertare la presenza di situazioni e condizioni che non permettono di considerare un soggetto idoneo al dono del sangue. La sicurezza della donazione è la condizione necessaria, anche se non unica, per arrivare alla sicurezza nella trasfusione. Per sicurezza nella donazione si deve intendere la ragionevole certezza che dalla donazione non derivino danni né al donatore né al paziente che riceverà il sangue donato.

Questa ragionevole certezza si ottiene con un'accurata procedura di selezione e con la responsabile e consapevole collaborazione degli aspiranti donatori, a cui si richiede solo di condurre una vita “normalmente” sana, e quindi di non accedere alla donazione qualora si sospetti di essersi trovato in situazioni, tali da poter contrarre un'infezione trasmissibile con il proprio sangue.

La fattiva e concreta collaborazione dei donatori periodici in questo senso è testimoniata dalle statistiche fatte nel mondo su milioni di unità di sangue: appare chiarissimo come il sangue donato da soggetti “abituati” alla donazione responsabile e periodica, quindi da soggetti controllati più volte nel tempo, sia infinitamente più sicuro del sangue donato in modo episodico sotto la spinta emotiva e stressante della necessità contingente di un congiunto o di un amico, capitata magari in un momento in cui sarebbe stato meglio astenersi dalla donazione. Un altro strumento per verificare e certificare che un'unità di sangue possa essere trasfusa con sicurezza è costituito dai test che vengono eseguiti SEMPRE e su TUTTE le unità donate, per accertare l'eventuale presenza di infezioni in atto o pregresse che possano essere trasmesse con la successiva trasfusione.

Trascorsi pochi giorni dalla donazione a ciascun donatore, associato o no, verranno inviati per posta i risultati dei controlli effettuati sul sangue prelevato. Ove uno o più parametri risultassero fuori dai range di normalità, secondo il giudizio del medico che verifica i referti si provvede a contattare il donatore per ripetere, se necessario, le analisi fuori norma.

Ove la situazione lo richieda si avvia il soggetto all’attenzione del Medico Curante per gli opportuni provvedimenti: in questa fase il donatore potrà usufruire delle strutture di diagnosi e terapia che l’Azienda Ospedaliera può mettere a sua disposizione in regime di gratuità. Si è già accennato ai risvolti positivi per il donatore che derivano dalle procedure di accertamento di idoneità: ad esempio già la semplice misurazione della pressione arteriosa con la verifica della frequenza del battito cardiaco costituisce un momento di verifica non banale, specie se effettuata più volte nell’anno.

Rilevare l’insorgere di ipertensione quando è ancora a livelli iniziali è sicuramente un modo per evitare l’instaurarsi di danni cardiovascolari non più rimediabili in seguito.

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QUANDO DONARE IL SANGUE

Il sangue può essere donato tutti i giorni, anche i festivi, la mattina a partire dalle ore 8, avendo cura di rispettare 8 ore di digiuno, ma, ricordiamo, è consentito assumere un caffè, un the o un succo di frutta (mai latte o cibi solidi) come colazione prima della donazione. E’ sconsigliabile presentarsi dopo le ore 11, specie nel periodo estivo. In ogni caso le sedute di raccolta del sangue terminano alle ore 11,30.

Occorre ricordare che l’intervallo tra due donazioni di sangue intero non può essere inferiore a 90 giorni. Nel caso poi di donne in età fertile occorre rispettare il limite massimo di due donazioni di sangue intero nell’arco di 12 mesi, meglio se distanziate di sei mesi. Le donne in età fertile dovranno astenersi dalla donazione durante il ciclo mestruale fino a circa una settimana dal termine.

Il momento migliore per donare è approssimativamente situato 10 giorni prima dell’inizio previsto delle mestruazioni. Ugualmente dovranno astenersi dalla donazione le donne che abbiano il sospetto di aver iniziato una gravidanza. Non possono essere idonei coloro che hanno contratto epatite virale del tipo B o C, o presentano positività ai test di screening per questi virus, per l’HIV, per il Treponema Pallidum.

Può donare, salvo ogni altro impedimento, chi è stato vaccinato contro l’epatite B. Coloro che sono in terapia per problemi di ipertensione o altri disturbi cardio-circolatori devono eseguire un colloquio medico (anche per via telefonica) prima di essere dichiarati idonei alla donazione. Chi ha sofferto di affezioni tumorali di natura maligna o dubbia, sia pure operate e guarite in maniera permanente, non può essere giudicato idoneo. E’ necessario astenersi dalla donazione nel periodo primavera-estate se in quei mesi si soffre di fenomeni allergici scatenati da pollini (riniti, congiuntiviti, asma), e comunque per tutto il tempo in cui si assumono farmaci antiallergici. L'assunzione recente e ripetuta di farmaci antidolorifici, antipiretici o aspirinosimili impone di astenersi dalla donazione per almeno 8 giorni dall'ultima somministrazione.

Deve essere valutata a giudizio del medico che esegue la selezione l'idoneità di chi negli ultimi 4 mesi:

  • è stato sottoposto ad interventi chirurgici di qualsiasi natura, anche odontoiatrici* di tipo chirurgico,ovvero ad esami endoscopici invasivi;
  • si è sottoposto a tatuaggi o piercing;
  • ha avuto rapporti con partner occasionali (anche se si trattava di rapporti protetti da condom).

* Essersi sottoposto ad igiene dentaria (ablazione del tartaro) non compromette l’idoneità, al contrario di un’estrazione dentaria, un impianto o una gengivectomia che richiedono un’astensione prudenziale di 2 mesi dalla donazione.

La ringraziamo per aver avuto la pazienza di seguire fin qui questo lungo discorso, ma ci auguriamo di averLe fornito in questo modo informazioni utili e motivazioni sufficienti per scegliere di diventare un collaboratore insostituibile del Servizio Sanitario: un donatore di sangue. Come vede, se in questo campo le cose potranno funzionare meglio questa volta dipenderà anche da Lei.

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DOVE DONARE IL SANGUE

Nella nostra città ogni ospedale è dotato di un Servizio di Immunoematologia e Trasfusione, con un centro di raccolta a cui possono afferire tutti coloro che intendono donare il sangue. Anche le case di cura private o convenzionate, che devono fare riferimento al Servizio Trasfusionale ospedaliero competente per territorio, devono avviare a questa struttura i donatori per far fronte a tutte le necessità di terapia trasfusionale dei loro pazienti. In linea generale anche per la donazione deve affermarsi il principio della territorialità, in modo che la popolazione dei donatori periodici di un Servizio Trasfusionale sia costituita per la maggior parte da soggetti residenti nel bacino di competenza dell’ospedale.

La nostra struttura di raccolta del sangue, che è parte integrante del Servizio Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini”, è costituita dal Centro di Raccolta fisso, che comprende anche la sezione di raccolta in Aferesi, all’interno del Presidio ospedaliero “San Camillo”. Per costituire un gruppo di donatori, aziendale o di comunità, è necessario verificare la concreta volontà di almeno 15 aspiranti donatori che, sotto il coordinamento pratico di uno o più dei partecipanti, decidono di contribuire alla diffusione della donazione del sangue nell’ambito in cui avviene tale aggregazione (lavoro, sport, attività di volontariato ecc.).

Verificata l’effettiva concretezza e fattibilità dell’iniziativa comune sarà sufficiente prendere contatto, attraverso il coordinatore, con i Medici del nostro centro di raccolta per dare notizia della costituzione del gruppo così formato, e dare il tempo di predisporre il sistema informativo per individuare in modo corretto le adesioni e le donazioni di sangue provenienti dal nuovo gruppo. Le iscrizioni diventeranno effettive al momento in cui gli aderenti si presentano all’accettazione per donare il sangue.

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CHI SIAMO

La nostra struttura di raccolta del sangue, che è parte integrante del Servizio Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini”, è costituita dal Centro di Raccolta fisso, presso la Sala Donatori del Padiglione Antonini, che comprende anche la sezione di raccolta in Aferesi, all’interno del Presidio ospedaliero “San Camillo”.

Le raccolte effettuate sul territorio con l’utilizzo di Unità Mobili appositamente attrezzate sono gestite dalle associazioni gruppi di volontariato del sangue:

  • AD SPEM;
  • AVIS
  • Croce Rossa Italiana
  • AIDES
  • FRATRES
  • Polizia di Stato

venendo a donare presso la nostra Sala Donatori potrà trovare:

  • Carla Azzara, medico
  • Tiziana Bernabo’, infermiera
  • Silvio Chiarioni, medico, Responsabile della U.O.
  • Rita Cipriani, infermiera
  • Assunta Conte, infermiera
  • Giovanna Dore, infermiera
  • Francesco Fochetti, infermiere
  • Paola Frediani, infermiera
  • Pierpaolo Germani, medico
  • Elisabetta Leli, infermiera
  • Loredana Mannarella, infermiera
  • Claudia Manzardo, infermiera
  • Sonia Minchella, infermiera
  • Carla Pierini, infermiera
  • Venera Emanuela Oddo, infermiera
  • Patrizia Reali, infermiera
  • Maurizio Salerno, medico
  • Massimo Spalluto, coordinatore infermieristico
  • Maria Grazia Stragapede, infermiera